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Quindici anni fa l’Italia sul tetto del mondo, Perrotta: “La Reggina un pezzo di cuore, mi ha cresciuto”

A vincere il Mondiale anche un ragazzo cresciuto in amaranto

Simone Perrotta è una sorta di icona di ciò che il centro sportivo Sant’Agata ed il vivaio rappresentano per la Reggina che, a fine anni ’90, lo cedette alla Juventus.  L’idea che un ragazzo di Calabria possa partire da Reggio e arrivare fino al tetto del mondo diventa un qualcosa di molto spendibile per motivare tanti ragazzi che fanno ingresso nella struttura di via delle Industrie.

Oggi sono 15 anni da quel 9 luglio 2006 che valse la vittoria del Mondiale per l’Italia.  Le immagini di Perrotta che alza la coppa del mondo devono aver fatto venire qualche brivido ai tifosi amaranto.

E lui non ha certo dimenticato il suo passato alla Reggina. “Mi ha cresciuto, mi ha fatto – ha dichiarato qualche tempo fa.  diventare uomo.  Ciò che sono diventato è tutto quello ho vissuto. La Reggina, per me, è stata determinante.  Ricordo con grandissimo piacere e sentimento quegli anni anche se sono stati difficili. A 14 anni ti viene meno l’adolescenza e la vicinanza della tua famiglia, ma quando uno ha un sogno cerca di realizzarlo con tutte le sue forze. Io ho avuto la possibilità di realizzarlo, perché si sono incastrate una serie di cose. Non basta avere talento, ma occorrono anche dinamiche favorevoli. Tutte queste situazioni le ho avute e sono stato bravo sfruttarle”.

“A Reggio – ha detto ricordando le sfide da avversario –  ho sempre giocato male.  La Reggina e Reggio rappresentano un pezzo di cuore per me.  Difficilmente riuscito a far coesistere agonismo e sentimenti”.

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