L’allenatore a fine partita si è soffermato chiaramente su alcuni punti
Il test con la Reggiomediterranea era noto potesse non essere attendibile. Tuttavia, sotto il profilo tattico qualcosa si è potuto evincere sul piano delle idee. La Reggina di Aglietti sembra mantenere fede a quella che è stata l’identità delle squadre del tecnico degli ultimi anni.
Si gioca con un 4-4-2 dove ci sono punti abbastanza netti. Le due punte sono vere: se una va incontro, l’altra attacca la profondità. Gli esterni alti si accentrano e i terzini salgono quasi fino a diventare ali.
Si configura, cioè, la più offensiva tra le interpretazioni tattiche del 4-4-2. Ci sono, però, errori che non vanno commessi e che in qualche fase della gara contro la Reggiomed si sono visti. Si devono evitare giocate difficili centralmente, altrimenti c’è il rischio di prendere ripartenze e farsi trovare scoperti con i difensori esterni già in proiezione offensiva.
Offrire opportunità di questo tipo a squadre in grado di verticalizzare in un battibaleno può diventare un vero e proprio suicidio per la squadra di Aglietti che, però, ha dalla sua la possibilità di mettere in campo un gioco offensivo in grado di far male a chiunque. Basti ricordare il Chievo della passata stagione.