Il francese aveva giocato una grande partita fino al momento dell’espulsione
Da quasi epurato a protagonista. La metamorfosi di Jeremy Menez all’interno del mondo Reggina è quasi completata. Sì, l’espulsione con un po’ di maggiore lucidità si poteva evitare, ma il fatto che sia ugualmente arrivata una vittoria facendola finire quasi nel dimenticatoio autorizza a pensare che il vento è quantomeno cambiato.
Non ci sarà a Crotone e già è il tempo di rimpiangerlo, perché il francese contro la Ternana ha dimostrato che a gara in corso o dall’inizio resta un risorsa per la squadra.
Aglietti gli aveva chiesto di muoversi tra le line e di allargare il gioco, un compito effettuato con la sistematicità di uno scolaretto modello. Più volte lo si è visto sbracciarsi per chiedere calma ai compagni nei momenti di maggiore frenesia, chiamare e applicare le marcature preventive e fare il penultimo uomo sui calci piazzati a favore.
Il gol è stata la logica conseguenza di una prestazione fatta di applicazione e volontà di contribuire alla causa, in barba a quel velo di indolenza che, a volte, è più apparente che reale.
Il secondo fallo, che gli è stato il rosso, è stato frutto di mancanza di lucidità. Aglietti era pronto a sostituirlo, con la condizione che crescerà ci si augura che anche i passaggi a vuoto diventino sporadici.