La Calabria viaggia verso il declassamento della fascia cromatica, la cosa incide sulla questione stadi
Nei giorni scorsi si era detto quanto Reggina-Spal potesse essere una gara a rischio alla luce della possibilità che la Calabria potesse finire in zona gialla.
Lo scenario, considerando gli ultimi sviluppi, potrebbe diventare già attuale per il match tra Crotone e Reggina in programma allo stadio Ezio Scida il prossimo 11 settembre.
Stando, infatti, ai dati Agenas dell’1 settembre la Calabria ha il 9% di terapie intensive occupate ed il 17% di posti letto occupati. Unito all’avere più di 50 casi di Covid settimanali per 100.000 abitanti, potrebbe bastare un solo punto percentuale di ulteriore saturazione delle rianimazioni affinché già da lunedì 6 settembre possa scattare il cambio di colore. L’ordinanza, eventualmente, sarà diramata entro venerdì.
Naturalmente il Covid è un problema molto più serio del calcio, ma la fragilità del sistema sanitario calabrese e la sua poca ricettività genererà un chiaro danno ad un settore in cui Reggina e Crotone dimostrano di poter generare indotto anche a livello socio-economico.
Con la dichiarazione di zona gialla gli stadi potranno ospitare fino a 2500 persone. Gli stessi che il Crotone ha avuto all’esordio contro il Como, sebbene il match con la Reggina si immagini possa richiamare più pubblico nonostante le limitazioni esistenti per gli ingressi.