Martedì di lavoro per la squadra che adesso si prepara alla sfida di domenica

La vittoria a Vicenza ha restituito morale alla Reggina.  Quella amaranto è una squadra esperta e sapeva che la vittoria di Pisa poteva essere solo un incidente di percorso, anche alla luce della prestazione, ma nulla rinfranca come una vittoria.

La squadra ha già messo in archivio l’exploit veneto ed è ripartita nel primo giorno di allenamenti con il focus ben chiaro sul prossimo avversario. Una sfida che, come si dice spesso in questi casi, si prepara da sola.  L’avversario ha grande blasone, una rosa fatta di grandi nomi e l’etichetta di grande favorita del torneo.

Dalla sfida del Menti emergono nuove consapevolezze per l’ambiente, la squadra e per il tecnico Aglietti. Nonostante il grande turn-over (sette cambiamenti tra la formazione schierata a Vicenza e l’ultima gara giocata prima), si è vista una squadra che non ha cambiato identità ed ha potuto schierare elementi che hanno garantito affidabilità.

Adattare Giuseppe Loiacono a destra ha dato un’interpretazione del ruolo del terzino destro diversa, ma il capitano non ha fatto rimpiangere più di tanto Lakicevic.  La stessa alternanza tra Stavropoulos e Regini non sembra mettere in discussione il rendimento di una difesa che, al momento, ha numeri buoni.

Stessa considerazione anche per il centrocampo dove Bianchi è un alter ego adeguato di Hetemaj e in attacco dove il rientro di Menez è un’ulteriore freccia per l’arco di Aglietti. Sull’ampiezza della rosa e sull’omogeneità della qualità presente iniziano a non esserci più grandi dubbi.