Il calciatore, al momento, ha offerto un rendimento al di sotto di quelle che erano le attese

Nelle idee di Alfredo Aglietti i due esterni devono giocare con il piede invertito. Avere un mancino a sinistra significa poter contare sulla sua capacità di rientrare, sfruttare la posizione sulla trequarti per distribuire assist e quando vicino alla porta calciare con pericolosità.

Il Federico Ricci dei suoi momenti migliori sarebbe l’interprete ideale del pensiero tattico del tecnico amaranto che, in alcune occasioni, ha anche schierato gli esterni in quella che è convenzionalmente la loro collocazione in base al piede.

È capitato, ad esempio, nella parte finale di Reggina-Cittadella.  Con pochi spazi per attaccare l’area palla a terra, Aglietti ha messo Ricci a sinistra e Laribi a destra.   Questo ha permesso all’esterno scuola romanista di mettere in mezzo dei palloni interessanti, da uno dei quali  è nata la duplice occasione per il colpo di testa di Montalto e la conclusione sotto misura respinta miracolosamente da Kastrati.

Poco prima era stato da un suo calcio d’angolo battuto, seppur dal lato opposto, a generare l’altra conclusione aerea del centravanti neutralizzata sempre dal portiere. Se si considera che Galabinov a Crotone ha fatto centro sfruttando un suo traversone su punizione, diventa quasi automatico chiedersi se potrebbe essere utile schierarlo a sinistra per sfruttare quella che, in questa fase, sembra una predisposizione più rilevante verso i cross.