I tempi, rispetto a quelli dei proclami, sembrano essere sensibilmente cambiati
La volontà di acquistare giovani per allargare la rosa è una sorta di sliding door della volontà di cambiare filosofia da parte della Reggina. Lo richiede il momento che parla di sei sconfitte in sette partite, lo richiedono evidentemente le contingenze economiche.
L’unica cosa che, in questa fase, deve interessare è che la Reggina il prossimo anno giochi la Serie B. Un target che non si deve faticare a chiamare “salvezza” dato che le circostanze hanno spiegato inequivocabilmente come, contrariamente a quanto si pensava, si tratti di un obiettivo tutt’altro che scontato.
La Reggina ha gli uomini per mettersene cinque alle spalle, ma deve ritrovare la compattezza che l’aveva contraddistinta. A partire da Monza, dove si dovrà affrontare il match, ambiente compreso, con l’approccio della piccola che va in casa di una grande con tanto potere economico.
Serve serrare le fila e auspicare che il più quotato sodalizio incappi in una giornata che non sia delle migliori. Posizione che è stata determinata da ciò che ha espresso il campo e che oggi vede gli amaranto non in grado di duellare allo stesso livello dei brianzoli