Servirà un girone di ritorno da ricordare per centrare eventualmente il nuovo obiettivo
La Reggina si augura di fare un girone di ritorno come quello della passata stagione. Dopo un’andata disastrosa, la cura Baroni ed il mercato di gennaio portarono gli amaranto ad un girone discendente con un ruolino da promozione. I play off vennero solo sfiorati, tenuto conto che Crisetig e compagni si fermarono sul più bello. Nelle ultime tre partite, in particolare, arrivò il pareggio casalingo contro l’Ascoli, l’X di Lecce dove gli amaranto non concretizzarono una superiorità schiacciante e la debacle interna contro il Frosinone, a giochi compromessi.
Serviva fare bottino pieno, ma per chi rincorre sempre non è facile. Quest’anno la Reggina è a 4 punti dai play off con 39 punti. Un anno fa era a quota 36 a -6 dall’ottava posizione. Se si considera che, però, quest’anno la squadra di Stellone è destinata a subire (salvo ricorsi vincenti) una penalizzazione di due punti, si può dire che la situazione sia più o meno la medesima in fatto di distanza, con una sola lunghezza in meno da recuperare.
Non è un fattore che aiuta il calendario, tenuto conto che nelle ultime dieci si affronteranno soprattutto squadre che stazionano nelle colonna sinistra della classifica. Vale le pena provarci.
