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Reggina, anche stavolta la lettura di Stellone era stata corretta

Si affrontava una delle squadre più forti del campionato

Chi si ricorda la gara di andata tra Reggina e Benevento avrà ben impresso come, ad un certo punto, i giallorossi decisero di nascondere la palla alla squadra allora allenata da Aglietti. A parte venti minuti ben giocati da Crisetig e compagni non ci fu praticamente partita, sebbene quello fosse un periodo complicato per gli amaranto.

Stellone, in funzione della qualità tecnica avversaria, ha scelto di opporsi con le stesse armi: un undici molto tecnico.  Il centrocampo composto da Folorunsho, Crisetig e Cortinovis, unitamente alla presenza di Menez, rendeva la squadra ricca di palleggiatori che sono riusciti ad evitare che il Benevento con la sua circolazione riuscisse a diventare padrone assoluto del campo.

Poi il campo ha detto che il match è stato equilibrato e che la partita è stata decisa da due episodi. L’errore che ha portato alla ripartenza e al gol di Insigne e il grandissimo colpo di testa di Forte che ha chiuso la partita. La Reggina non ha avuto lo stesso killer istinct, tenuto conto che le occasioni non sono mancate. Almeno due importanti, considerate quelle di Menez e Lombardi.

Il progetto di Stellone ha funzionato, poi c’è anche la qualità degli avversari e la capacità che gli altri hanno di portare gli episodi dalla propria parte. E più sei forte, più è probabile che sia così.

 

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Giuseppe
Giuseppe
2 anni fa

Gentile redazione
Mi permetta di non essere d’accordo con la sua disamina.
È stata presentata una formazione iper offensiva. Un centrocampo per essere efficiente deve essere capace non solo di proporre gioco ma anche di romperlo ed impedire le verticalizzazioni degli avversari. La presenza nella zona nevralgica contemporanea di Crisetig e Cortinovis, nonostante la solita prova generosa di Folorusho, ha reso la mediana leggera in fase di non possesso. Gli ospiti hanno sempre trovato l’uomo tra le linee, creando superiorità e messo costantemente in difficoltà la difesa che orfana di Cionek, non me ne voglia Loiacono, non ha avuto la solita forza d’urto.
Cortinovis, pur essendo dotato tecnicamente, non ha offerto la necessaria copertura. Non mi soffermo sulla lentezza di Crisetig che nulla può, quando l’avversario ha un passo diverso, se non aiutato da due mastini come Bianchi ed Hatemay pronti a dargli copertura e sostegno.
A mio modesto avviso dopo le ritardate sostituzioni a Cremona un altro errore tattico.
Mi aspettavo che dopo l’intervallo il nostro mister potesse rimediare inserendo Hatemay ma tant’è.
Sconfitta inevitabile con un Benevento perfetto tatticamente e con interpreti capaci di saltare l’uomo e di essere concreti sotto porta.
Certamente è facile commentare a fine partita ma il punteggio finale, oltre al gioco espresso, è quello che determina se le scelte sono state corrette o meno.
Cordiali saluti
Giuseppe

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