Sono giorni in cui si resta con il fiato sospeso
Se qualcuno pensa che una mancata iscrizione alla B della Reggina come ad una liberazione, si sbaglia di grosso. Ripartire dalla D è molto più sconveniente che partire dalla cadetteria. Ance con 14 o 16 – o 18 milioni di euro. Chiedere a quanti, in questi anni, non sono riusciti a vincere un campionato di Serie C.
La stima è che per condurre un campionato di vertice in terza serie occorrano anche dieci milioni all’anno (con introiti forse pari a zero). Considerato che quasi nessuno ci riesce al primo tentativo, si può ipotizzare che per portare una squadra dalla C alla B potrebbero servire anche venti o trenta milioni. Una corazzata come il Bari, tanto per fare un esempio, ce l’ha fatta solo al terzo tentativo.
Ancora prima ci sarebbe, inoltre, da vincere un campionato di Serie D. Un dato tutt’altro che scontato, basti pensare a quanti anni ci ha trascorso il Messina e considerando che nella prossima stagione potrebbero esserci anche Catania e Trapani. Anche in questo caso bisogna arrivare a sei zeri per fare un campionato da primato.
Chi prende la Reggina adesso avrebbe un debito per oltre il 70% rateizzabile in chissà quanti anni e, al netto della prima cifra da investire per l’iscrizione (si parla di meno di tre milioni), avrebbe da subito accesso alla B. Oltre ad avere già nome, marchio, colori sociali, maglia e soprattutto una concessione fino al 2040 del Sant’Agata. Mentre gli altri cercano campi per allenarsi, sarebbe un grande passo in avanti. Ed è uno dei motivi per i quali il club amaranto suscita interesse.
Se la Reggina non è appetibile adesso, non lo sarà neanche per una ripartenza dove magari l’unica soluzione sarebbe ripartire con cordate che difficilmente avrebbero le potenzialità di riportare la Reggina dove è adesso. Chi ha la forza economica la prende adesso. Meglio esser chiari.
Derby a Vibo cosa fatta
Mi Auguro che arrivi presto una svolta con un gruppo societario forte e serio che possa portare dove la Reggina merita stare .