Fino ad ora il nuovo proprietario del club ha già fatto molto
Felice Saladini ha compiuto quello che, dopo il terremoto dello scorso maggio, sembrava essere una missione impossibile. La Reggina ha presentato domanda di iscrizione al prossimo campionato con tutte le carte in regola, pagando tutto quello che era necessario e gettando le basi per il prosieguo della storia del club.
Fino ad ora si è parlato poco e si è fatto tanto. Anche in termini di sacrifici economici. Si attende adesso che parli e lo farà con l’autorevolezza di chi ha già compiuto dei passi importanti.
C’è attesa per capire quale sarà la strategia per rimettere in piedi una società demolita dagli ultimi eventi e che cercherà di costruirsi passo dopo passo una nuova identità e un modus operandi costruttivo. L’obiettivo sarà, ovviamente, consolidarsi in Serie B. Ma presto sarà il patron a parlare.
Attenzione a non chiamarlo presidente, tenuto conto che questa figura viaggia verso un’assegnazione diversa rispetto al proprietario del club. Una scelta che la dice lunga sulla volontà di costruire un management ampio e che sia in grado di dare certezze gestionali alla società.
Salta subito all’occhio la differenza sostanziale tra il modus operandi del patron Saladini che prevede figure di spessore per ogni ambito della società…e l’intendere dell’ex presidente che era di fatto un dominus racchiudendo nella sua persona molte delle competenze amministrative del club.
Ognuno ha le sue idee e strategie come condurre una società di calcio…