L’ex team manager ha parlato alla Gazzetta del Sud
“Qualcuno, interpellato prima di me, non ha voluto neanche mettere nero su bianco”. Lo ha dichiarato Fabio De Lillo, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta del Sud. Il 31 maggio c’era da presentare il bilancio e la sigla di colui il quale è stato nominato amministratore unico si è rivelata fondamentale. “Se non avessi firmato – ha ricordato – il bilancio entro quella data la società sarebbe sparita. Quando abbiamo giocato a Brescia avevo promesso ai tifosi che avrei fatto il possibile per agevolare una soluzione e così è stato”.
In quei giorni concitati la Reggina destava interesse. “I gruppi interessati – ha spiegato – erano sei, tra questi un fondo americano, guidato dal presidente di un’importante squadra di baseball. Un’altra richiesta era rrivata dall’oriente. Ma noi abbiamo ritenuto che il gruppo Saladini fosse quelllo più affidabile. La scelta è ricaduta su un imprenditore calabrese di successo. É una persona seria che ama la propria terra. La Reggina è finita, quindi in buone mani”.
La situazione debitoria era grave, ma fortemente controllabile per effetto della possibilità di rateizzare il 90% delle pendenze. “Al di là di tutto, vorrei chiarire – ha aggiunto De Lill o- che se non ci fosse stato Saladini la società si sarebbe salvata ugualmente, sia pure in extremis”.
E poi una rivelazione: “Forse nessuno lo sa, ma sono stato io a presentare Cardona a Saladini, dopo averne suggerito il nome. Mi onoro di esser amico di Marcello da più di trent’anni.
De Lillo leggendo le sue dichiarazioni una persona può scegliere se ridere o piangere , ma Lei dice una verità scontata visto che non era poi così difficile finire in buone mani viste quelle che la tenevano prima
Certo grazie mille per aver firmato i debiti che la sua società ha fatto e che ci avevano quasi fatto scomparire pure dall almanacco… davvero grazie grazie grazie….
Ad maiora
Grazie, Sig. DE LILLO…
Grazie da parte di tutti noi tifosi al signor DE LILLO