Grande unione tra i due fratelli, soprattutto nei momenti difficili
Momenti diversi per i fratelli Inzaghi. La Reggina di Filippo guarda tutti dall’alto verso il basso in Serie B, l’Inter di Simone non sta assicurando il rendimento che ci si aspettava. Periodi difficili, dunque, in famiglia e come spesso accade il punto di riferimento di ognuno dei due diventa proprio l’altro Inzaghi.
Lo stesso Filippo, quando è stato presentato come nuovo allenatore della Reggina, aveva rivelato che si era confrontato anche in famiglia prima di scegliere Reggio Calabria.
Simone, secondo quanto scritto dalla Gazzetta dello Sport, si sarebbe sfogato “con il fratello”. “L’ha rincuorato – scrive la Rosea – ricordandogli che i momenti difficili ci sono in tutte le stagioni e che basta poco, magari un successo contro la Roma o o contro il Barcellona, per cambiare le cose e iniziare un’altra storia”.
Pippo, invece, si augura di proseguire sulla strada tracciata al timone della Reggina, confidando che dopo la pausa possa andare avanti la marcia della squadra amaranto.
Chiaro che due fratelli si incontrano e si parlano .Resta il fatto che futuristicamente e non perché sono di Reggio ma io amo il modulo di Pippo che applica un 433 modulo di riferimento di chi è all’ apice iin Europa e nel mondo .Simone è più un conte un Mazzarri un toscano .e il 352 di partenza è un modulo adatto solo a determinati tipi di calciatori e che è molto vincolato al rendimento degli esterni di centrocampo che devono fare tutta la fascia.Se giocano male quelli la squadra è difficile faccia risultato e gioco col 532 o 352 .Sarai più blindato dietro e magari un Bremer diventa un fenomeno a tre dietro .tutti i suoi limiti poi vengono fuori a due dietro nel modulo 433.quindi io di fondo preferisco Pippo facendo le dovute proporzioni. Unica differenza ( che è servita a Simone e ha fatto danni a Pippo ) è che Simone prima di approdare all Inter ha fatto tanta gavetta invece a Pippo hanno dato il Milan di quei tempi e invece Pippo doveva fare prima la b a Benevento o Reggio o Bari o quello che è e poi scalare verso le grandi squadre con un bagaglio di esperienza e con già 100 o 200 panchine tra i professionisti .E non essere catapultato in una squadra con 0 esperienza da allenatore che deve vincere lo scudetto e fare bene in Europa .
commento che non fa una grinza