Si avvicina sempre di più l’appuntamento di sabato per gli amaranto
Non è facile rialzarsi dopo tre sconfitte in quattro pratite, soprattutto dopo essere stati primi in classifica. La Reggina, però, va a Cagliari in una partita dove anche gli altri hanno pressione addosso. Forse anche più degli amaranto, se si considera quali siano le aspettative attorno alla formazione sarda.
La marcia di avvicinamento verso la trasferta in Sardegna non sembra prefigurare rivoluzioni nelle idee di Filippo Inzaghi. Si parla di “mini-rivoluzione” in relazione al fatto che, fino ad ora, l’allenatore aveva sempre cambiato poco negli undici titolari e adesso potrebbe inserire forze fresche. Dopo dieci partite, però, si è concluso un mini-ciclo e potrebbe essere semplicemente arrivato il mondo di utilizzare altri elementi importanti di quella che, per molti, è una delle migliori rose della categoria in quanto a omogeneità e lunghezza.
Ad oggi appare improbabile che, invece, l’allenatore decida di cambiare qualcosa dal punto di vista tattico. Il 4-3-3 sembra essere le base da cui dovrebbe partire qualsiasi idea, benché l’interpretazione possa essere cambiata in base a quelli che, come dice lo stesso nome, saranno gli interpreti. E si sa che, ad esempio, schierare Crisetig o Hernani darebbe al centrocampo una strututra diversa.
Tuttavia, non verrebbe messo in alcun modo in discussione lo sviluppo fatto fino a ora sul modulo utilizzato nelle prime dieci giornate di campionato.
Magari un minimo cambiamento sull’aspetto tattico servirebbe a non avvantaggiare troppo gli avversari che si aspettano un atteggiamento tattico sinora sempre espresso. Dopo un mini ciclo particolarmente negativo, un minimo di resilienza tattica/calcistica non sarebbe improduttiva, anzi…