
Icona della storia amaranto e protagonista anche in maglia biancazzurra, domenica vivrà una domenica particolare
Davide Possanzini, ai microfoni di Radio Touring, ha parlato da doppio ex di Reggina e Brescia. Oggi è l’allenatore della Primavera delle rondinelle.
“Il Brescia – ha evidenziato – per me è una squadra forte. Hanno cambiato recentemente sistema di gioco. La squadra è sempre viva, con la vittoria sulla Spal può ricominciare il cammino che aveva intrapreso ad inizio stagione”.
E sugli amaranto: “La Reggina mi stupisce fino ad un certo punto. La rosa ha giocatori di Serie A e il tecnico è meticoloso e preparatissimo”.
Possanzini è un calciatore che ha segnato la storia amaranto. Dal gol che valse la prima vittoria in Serie A, alle reti contro l’Inter o le reti che valsero vittorie decisive nella promozione del ’99.
Per lui è impossibile selezionare un solo episodio che gli è rimasto nel cuore. “Non riesco – ha ammesso – a scegliere un momento“.
“Dal primo giorno – ha rivelato – che sono arrivato a Reggio Calabria ho trovato un ambiente particolare. Fino a due giorni prima ero nel Varese, a Reggio mi sembrava di stare sulla Luna. Mi approcciavo ad un calcio che sognavo da piccolo. Ho trovato un ambiente familiare, mi sono trovato a mio agio e sono stato apprezzato per quello che ero. Città e tifoseria hanno capito le qualità umane al di là del calciatore”.
Tra i gol più significativi uno a Milano contro l’Inter. Finì 1-1. “8000 reggini a San Siro. Mi ricordo -ha ricordato – il tifo che hanno fatto. Mi hanno accompagnato durante tutto il riscaldamento, mi hanno caricato veramente tanto. Quando sono entrato mi sentivo una bomba”.
E poi il Granillo: “Il boato della curva. Mi ricordo tutto quanto. Mi sentivo uno di loro in campo e davo tutto quello che avevo”.
