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Como-Reggina: cosa hanno in comune Fabio Grosso e Moreno Longo contro gli amaranto?

Arriva un tecnico che non porta bene come avversario ai colori amaranto

L’ultimo avversario della Reggina, Fabio Grosso, ha incontrato quattro volte gli amaranto. Per lui 3 vittorie (2 per 3-0 e una per -4-0) e un pareggio (0-0). La Reggina non ha mai fatto gol alle sue squadre e l’attuale allenatore ciociario condivide il primato con il prossimo avversario degli amaranto.

Lui si chiama Moreno Longo. I suoi due precedenti con la Reggina risalgono alla scorsa stagione. Uno di questi è amarissimo. Il riferimento è a quello 0-4 con cui l’Alessandria si impose con una Reggina che, alla fine di quel match, salutò Alfredo Aglietti, esonerato dalla società. Una notte amarissima per i sostenitori amaranto, contro una squadra che a fine stagione finì per retrocedere.

E, ai fini della retrocessione diretta dei grigi, ebbe una grande importanza della mancata vittoria contro gli amaranto al ritorno. Lo 0-0 del Moccagatta, ottenuto da una Reggina che non aveva nulla da chiedere al campionato e che se la giocò con grande sportività, incise tantissimo nell’epilogo per i piemontesi.

Anche in quella circostanza, però, Moreno Longo riuscì a non subire gol dalla formazione dello Stretto. Domenica a Como nuovo incrocio, con l’obiettivo personale di prolungare la imbattibilità.

 

 

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ciccio kozza
ciccio kozza
1 anno fa

è da settimane che lambiente intero ha cominciato a snobbare il secondo posto attuale, probabilmente è dovuto al fatto che abbiamo occupato la prima piazza per qualche tempo, ma oggettivamente È un errore da non ripetere, il secondo posto garantisce la A e non è vergogna ammettere che puo esserci anche solo una compagine superiore alla nostra. Facendo tesoro di questo e restando umili senza fare gli snob, avremo la possibilità di lottare anche per il primo posto perché il campionato è lungo e spossante per tutti. Di certo non possiamo fare labitudine a stravincere come si faceva nei primi mesi, ogni partita deve essere una battaglia, bisogna essere presenti e giocarsela fino all`ultimo minuto e magari fare gol, come oggi a Como. Il Frosinone perde pochissimo e subisce pochissimi gol = continuità…

Vincenzo
Vincenzo
1 anno fa

Ha ragione il presidente Saladini, teniamo i nervi saldi e non perdiamo la testa provando a riportare tutto nelle giuste dimensioni attraverso l’ausilio di un “saggio” che si è dimostrato sempre imparziale e oggettivo: i numeri.

E se facciamo passare attraverso la lente di ingrandimento di questo saggio imparziale ed oggettivo il risultato di Reggina -. Frosinone non possiamo che trarne una sola considerazione, si tratta di un risultato numericamente bugiardo viziato da due episodi straordinari capitati nella stessa gara: l’infortunio dell’ottimo Camporese (che purtroppo nell’arco di un intero campionato ci può stare) e l’eurogol di Insigne che avesse mostrato la stessa facilità realizzativa anche per le occasioni più semplici, oggi nella classifica marcatori non starebbe a quota 3 ma a quota 15.

E che l’eurogol di Insisgne sia stato frutto di un episodio straordinario ce lo dicono ancora una volta i numeri visto che Insigne non è mai, nell’arco di un intero campionato, andato in doppia cifra, neanche nell’anno – il 19-20 – dei record del Benevento (8 reti in 35 partite e addirittura solo 2 in 30 partite l’anno dopo).

E a dirci che si sia trattato di una giornata storta frutto di episodi straordinari ce lo dice perfino l’ultima rete del polacco Szyminski che tranne che al Granillo sotto sortilegio non segna neanche se lo supplicano a farlo (il suo score, prima del Granillo, era di 6 reti in 209 gare, inferiore allo 0,03 a partita !).

Ragionando a mente fredda dovrebbe, ovviamente, essere chiaro a tutti che se l’unico termine di paragone numerico fosse lo 0-3 di Reggina Frosinone quella squadra che da prima vince nettamente in casa della seconda avrebbe vinto (in qualunque campionato di qualunque Paese) ancora più nettamente in casa della nona, della tredicesima e della diciassettima (da 4-0 in poi) e figurarsi in casa (da 5-0 in poi) ed oggi starebbe a punteggio pieno ed invece quella stessa squadra che ha passeggiato al Granillo appena la settimana prima, con il Sudtirol, aggancia il pareggio solo all’ultimo giro di lancette (al 95esimo) mentre come sappiamo la nostra Reggina con la stessa squadra, appunto il Sudtirol, ha vinto 4-0.

E non ci sarebbe storia se chiedessimo al Sudtirol chi, tra Frosinione e Rerggina, se li abbia messi più in difficoltà la squadra che li ha raggiunti solo al 95esimo o la squadra che li ha sommersi di gol (quattro quelli della Reggina, zero quelli del Sudtirol).

Ecco perché per stabilire i valori di due squadre non bisogna soffermarsi sui singoli 90 minuti, ma sulla somma di tutti i 90 minuti dell’arco di un campionato che poi effettivamente stabiliranno, almeno sui numeri quale sia la squadra più forte; del resto si va in “A” o si resta in “B” o peggio si va in “C” solo a giudizio insindacabile dei numeri).

E quei singoli 90 minuti, la cui somma complessiva poi decide i giochi, non hanno emesso la stessa sentenza emessa dal Granillo il giorno dell’Immacolata: per esempio il Frosinone ha vinto con il Cosenza per 2-1 e la Reggina per 3-0 (quindi è più forte la Reggina), ma anche

Sempre ragionando a mente fredda non appena il termine di paragone cambia, i valori finali vengono rimessi nuovamente in discussione: con la Reggina che vince nettamente con il Palermo (3-0) alla quarta giornata e il Frosinone che due settimane appena dopo, con la stessa squadra, il Palermo appunto prevale solo di misura (1-0 che il Palermo, tra l’altro, si era fatto da solo: un autogol) oppure alla quinta con il Cittadella che sconfigge il Frosinone e già sette giorni dopo, alla sesta con la Reggina che strapazza il Cittadella imponendosi per 3 a 0.

E perfino restando sulla stessa partita (Reggina – Frosinone giusto perché vogliamo farci male fino in fondo) fino all’infortunio di Camporese era la Reggina a tenere il bandolo della matassa, magari sterilmente e creamndo poche occasioni, ma permanendo comunque stabilmente nella metà campo del Frosinone: Reggina che alla fine ha vinto anche su numeri che purtroppo non fanno classifica (quella la fanno i gol anche quelli scaturiti da un infortunio del difensore o dall’eurogol che ti sogni da sempre che poi non realizzi mai) ma che dovrebbero aiutarci a riportare i dati della disfatta nella giusta dimensione: 52% il possesso palla contro 48 del Frosinone, 322 i passaggi riusciti della Reggina contro i 279 (54% contro 46%) del Frosinone; 44 gli attacchi cosiddetti pericolosi (potenzialmente propiziatori di rete) della Reggina e 33 quelli del Frosinone (57% contro 43%).

Insomma può capitare di cadere, a maggior ragione se si tratta di caduta propiziata da due eventi straordinari capitati nella stessa gara, l’importante è rialzarsi con la consapevolezza che in 38 gare può capitare una giornata dove tutto ti va storto (vedi anche Reggina – Perugia).

Riportata Reggina-Frosinone nella giusta dimensione (a mio avviso se la Reggina la rigiocasse altre dieci volte non perderebbe mai per 0-3) andiamo a vedere a quella somma di 90 minuti che ci ha dato tante soddisfazioni e che ci vede saldamente al secondo posto (noi andremo a Como e vediamo con quanti gol di scarto vincerà il Frosinone con il Pisa: se ha vinto in casa della seconda per 3-0 dovrebbe vincere in casa propria contro l’ottava almeno con cinque gol di scarto) con 29 punti dopo sedici giornate, media punti 1,81, cioè (attenzione!) media promozione diretta !

1,81(e25) di media fanno 69 punti finali.

Nel campionato appena trascorso vinto dal Lecce di punti ne sarebbero bastati poco meno (68) considerando che il Pisa, terzo, aveva chiuso a 67 punti; la squadra poi promossa come seconda, la Cremonese, alla sedicesima giornata aveva collezionato 26 punti (tre in meno della Reggina, media punti 1,62 punti (-0,19 rispetto alla Reggina).

Nel 2020-21 ne sarebbero bastati 65 visto che sempre il Monza, terzo, aveva chiuso a 64 punti; la squadra poi promossa come seconda, la Salernitana, che era partita a razzo, alla sedicesima giornata aveva collezionato 31 punti (due in più della Reggina, media punti 1,93 punti (0,12 in più rispetto alla Reggina).

Nel 2019-20 ne sarebbero bastati solo 62 visto che lo Spezia terzo aveva chiuso a 61 punti; la squadra poi promossa come seconda, il Crotone, alla sedicesima giornata aveva collezionato 23 punti (sei in meno rispetto alla Reggina, media punti 1,44 punti (- 0,37 in meno rispetto alla Reggina).

Nel 2018-19 ne sarebbero bastati solo 61 visto che il Benevento terzo aveva chiuso a 60 punti, la squadra poi promossa come seconda, il Lecce, alla sedicesima giornata aveva collezionato 26 punti (tre in meno della Reggina, media punti 1,62 punti (-0,19 rispetto alla Reggina).

I numeri ci danno tutte le ragioni per guardare al futuro amaranto con ottimismo.

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