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Reggina: è la solita B, cresce l’incidenza del gioco da fermo

Le ultime due gare degli amaranto raccontano fedelmente una dinamica che si ripete annualmente

Per certi versi è una naturale tendenza del calcio italiano. Per altri è una prerogativa della Serie B. Il riferimento è al fatto che ci siano tante squadre che iniziano la stagione con tutte le buone intenzioni di giocare a viso aperto ma che, soprattutto nel girone di ritorno, si dedicano al pragmatismo.

Lo fece, ad esempio, la Reggina di Stellone lo scorso anno. Lo sta facendo con ottimi risultati il prossimo avversario Sudtirol. In tutti i casi si sceglie il modo di giocare in cui si rischia poco e si attende eventualmente l’opportunità di poter far male senza esporsi troppo. La conseguenza è che vengano fuori partite bloccate.

Pur non essendo esempi significativi al 100% si può fare menzione delle ultime due gare della Reggina.  Sia con la Spal che con la Ternana hanno giocato un ruolo determinante i calci d’angolo Gli estensi, molto fortunati nella tenuta difensiva, hanno capitalizzato al massimo un autogol di Gagliolo scaturito da una palla da fermo. Per quanto fortuito si è dovuti arrivare alla bandierina per generare l’accaduto da parte di chi ne ha goduto.

Con la Ternana  i rossoverdi erano passati in vantaggio proprio sfruttando un’errata valutazione su un altro corner e la Reggina l’ha vinta in un secondo tempo senza emozioni grazie ad un calcio d’angolo. La fase delle belle partite è probabilmente finita, è iniziata la B in cui le sfide diventano questione di centimetri, attenzione e fortuna.

 

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