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Reggina: l’enfatizzazione del “peccato originale” della squadra di Inzaghi

La sconfitta di Palermo continua a far risaltare una caratteristica degli amaranto

Le sconfitte della Reggina hanno una sorta di dejavu. Esattamente quando Pippo Inzaghi si presenta in sala stampa e snocciola le statistiche che raccontano la supremazia amaranto sul piano del gioco. Ed il tecnico ha anche ragione. Purtroppo, però, contano i punti. Che, a volte, possono anche essere conquistati uno a uno.

La Reggina, in avvio di 2023, ha perso 3 partite e ne ha vinta una. Quella con la Spal è stata dominata e persa per un autogol. Quelle contro Sudtirol e Palermo sono stati ko maturati nei minuti finali. In entrambi i casi la squadra è stata punita mentre dava quasi la sensazione di poter andare a vincere le partite. A Bolzano il corner era nato da una ripartenza subita, in Sicilia da un errore di una squadra che voleva uscire palla al piede per attaccare in maneira la fase difensiva avversaria.

Un po’ come se non si accontentasse di pareggiare. Un merito da ascrivere alla mentalità, un rischio che forse si sta pagando (classifica alla mano).  Con soli 3 pareggi in 23 partite, la Reggina è la squadra che pareggia meno in tutto il campionato. Otto sconfitte sono già tante e se si fosse potuto convertirne qualcuna in pareggio, oggi la classifica sarebbe ben diversa. Soprattutto in fasi come questa in cui tanti fattori giocano contro la Reggina: dalle squalifiche al momento negativo di alcuni dei suoi interpreti migliori.

 

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