Con due gol di vantaggio gli amaranto si sono visti rimontare fino a perdere la partita
Non è facile commentare Cittadella-Reggina. Se ci si limita al primo tempo si dovrebbe riconoscere che la squadra di Pippo Inzaghi, dopo aver ritrovato tutti suoi protagonisti principali, ha tutte le carte in regola per uscire da questo momento nero.Se, invece, si considera tutta la partita si ha il timore che questo momento nero potrebbe causare una spirale psicologica difficile da governare.
Al Tombolato nessuno, prima del doppio giallo a Fabbian, avrebbe mai immaginato che potesse finire come alla fine ha detto il risultato finale. Non c’era partita. La Reggina stava sovrastando il Cittadella sotto ogni punto di vista ed i due gol di Fabbian e Hernani (perla assoluta, l’intera azione) erano stati logica conseguenza di una superiorità schiacciante.
Poi, però, l’arbitro Di Bello ha scelto di ammonire Fabbian due volte in pochi minuti e da quel momento in avanti la partita è cambiata. Anche il vento della fortuna ha iniziato a soffiare dal lato opposto a quello amaranto. Il Cittadella con nn eurogol di Crociata è tornato in panchina e poi anche il pareggio sfruttando un autogol. Nessuna azione manvovrata.
La Reggina, in inferiorità numerica, non ha avuto grande capacità di gestire la situazione con i cambi, finendo per subire il gol del 3-2 nel finale. Serve reagire, ma serviva anche la settimana scorsa. La speranza è che prima o poi arrivi un risultato positivo a sbloccare la stiuazione.
