
Gli amaranto, quando giocano al meglio delle loro possibilità, continuano ad essere una delle squadre più belle da vedere
Uno dei grandi paradossi della Reggina degli ultimi tempi è che cinque sconfitte in sei partite non hanno grandi spiegazioni dal punto di vista tattico. Soprattutto quando la squadra gioca con la formazione tipo si può dire che è difficile trovare un collettivo di Serie B che giochi meglio dagli amaranto. Tra contingenze sfavorevoli, disattenzioni e gol della domenica appare chiaro come ci sia anche del metafisico nei ko rimediati negli ultimi tempi.
Oggi l’idea è che avrebbe poco senso andare a ricercare la causa dei risultati nell’atteggiamento tattico. Lo ha testimoniato sopratuttto il primo tempo di Cittadella. Questo fa capire perché, ad esempio, probabilmente non è lecito attendersi uno stravolgimento tattico per venire a capo di una situazione che si è fatta intricata. Non complicata o difficile, perché la squadra ha qualità tali da poterne venire fuori.
Inzaghi dopo la sfida con il Cittadella non ha parlato, ma si immagina che sia stato soddisfatto per quanto espresso dai suoi nei primi quarantacinque minuti. Ragion per cui anche contro i granata vedrà probabilmente la Reggina con il 4-3-3 e un tridente leggero.
