Il francese continua a regalare magie in campo
Pippo Inzaghi, alla fine della partita con il Modena, ha voluto elogiare Jeremy Menez. Lo ha fatto per le sue continue rincorse in fase difensiva. Quasi a voler dire che i ripetuti tunnel agli avversari sono quasi la normalità per un talento della sua portata. L’elogio, però, ha una chiave di lettura precisa, considerato che il francese è tornato a giocare sull’esterno. Come faceva ad inizio a carriera e dove si ipotizzava potesse non tornarci per questioni di passo.
Partendo da sinistra ha più spazio, riceve più palloni con gli occhi rivolti alla porta e può convergere. Da falso nueve ha dato garanzie importanti, ma la sensazione è che il suo talento si esperima meglio partendo dall’ala. Alla vecchia maniera, per intendersi.
Si tratta, tra l’altro, di una scelta che potrebbe essere mantenuta nel tempo. Inzaghi ha, infatti, sottolineato come avendo ora a disposizione tre centravanti si possa andare in quella direzione. Strelec si è sbloccato, Gori è un giocatore sul quale il tecnico ripone tanta fiducia e sta tornando Galabinov. Circostanze che spingono sempre di più Menez a giocare esterno. Se lo spirito è quello delle ultime partite, con il suo talento tutto è possibile. Anche a 35 anni.
Più volte nelle varie occasioni in cui ho disquisito di analisi tattiche per quanto riguarda schemi e moduli della Reggina, ho sempre detto che per essere più efficaci in zona d’attacco, sarebbe stato meglio giocare con una punta centrale di ruolo ( quando lo dissi avevamo Santander) e con Menez esterno alto al posto di Canotto o Rivas nella formazione iniziale. Ma Inzaghi non ne volle sapere. Appena arrivato a gennaio il nuovo attaccante sloveno, riproposi la stessa idea. Ci sono volute 4-5 sconfitte della Reggina per rendersi conto Inzaghi che valeva la pena trovare qualche accorgimento in questo senso. Nelle ultime 2 gare e soprattutto contro il Modena, abbiamo visto che Menez e Strelec, guarda caso, sono stati i migliori in campo in zona di attacco, stante l’adozione il nuovo schema suddetto.
Più volte nelle varie occasioni in cui ho disquisito di analisi tattiche per quanto riguarda schemi e moduli della Reggina, ho sempre detto che per essere più efficaci in zona d’attacco, sarebbe stato meglio giocare con una punta centrale di ruolo ( quando lo dissi avevamo Santander) e con Menez esterno alto al posto di Canotto o Rivas nella formazione iniziale. Ma Inzaghi non ne volle sapere. Appena arrivato a gennaio riproposi la stessa idea. Ci sono volute 4-5 sconfitte della Reggina per rendersi conto Inzaghi che valeva la pena trovare qualche accorgimento in questo senso. Nelle ultime 2 gare e soprattutto contro il Modena, abbiamo visto che Menez e Strelec, guarda caso, sono stati i migliori in campo in zona di attacco, stante l’adozione il nuovo schema suddetto.