
Non é colpa dei subentrati o di chi gioca meno, sono comunque buoni giocatori, ma i movimenti collettivi di chi ha giocato di più suggeriscono una evidenza ormai chiara
A Cosenza era giusto che Pippo Inzaghi facesse turno over. Lo imponevano tre partite in una settimana. La gestione dei cambi poteva essere diversa, certo. Il match del San Vito, però, ha confermato anche sensazioni che sono emersi da tempo.
La migliore Reggina é quella che gioca con il centrocampo composto da Hernani, Majer e Fabbian e con l’attacco formato da Canotto, Menez e Rivas.
Ed é anche vero che si possono vincere partire come quella contro il Modena con altre scelte, ma senza la Reggina dominante vista nel primo tempo di Cittadella.
Un po’ come se nessun altro interprete, anche di buon livello, riuscisse a inserirsi alla perfezione nell’orchestra. É noto che il mercato di gennaio non abbia portato quegli elementi qualitativi che potevamo avere caratteristiche tali da poter essere tasselli di questo mosaico.
Il dato di fatto é che più la Reggina si allontana da quello schieramento, piú fatica. Raramente, tra l’altro, ha potuto schierare quella formazione negli ultimi tempi.
Anche contro il Cosenza la squadra, pur in vantaggio, non aveva fatto una grande impressione. Contro un avversario che solo pochi giorni prima ne aveva presi cinque a Como.
