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Parte il ritiro della Reggina: ognuno la veda come vuole, ma c’è un dato di fatto

Momento assai complicafto per gli amaranto dopo il derby perso a Cosenza

Chi segue il calcio da qualche anno sa bene che, soprattutto un tempo, esistavano presidenti vulcanici che utilizzavano la parola “ritiro” per indicare ai calciatori un’eventualità punitiva. Oggi raramente si utilizza lo strumento con le stesse motivazioni. Si tende a dire che passare dei giorni insieme equivale a trovare il modo di compattarsi, di scacciare le paure e magari trovare la formula per allontanare una crisi.

C’è, però, un dato di fatto: quando si va in ritiro lo si fa perché qualcosa che non va. Nel caso della Reggina sicuramente non vanno in risultati con sei sconfitte nelle ultime otto partite. La sfida di Cosenza, tra l’altro, ha cancellato anche l’idea che nei risultati negativi ci fossero solo componenti metafisiche. In una squadra che crolla soprattutto nei minuti finali della partita c’è evidentemente qualcosa da sistemare e non serve mettere in evidenza solo la questione fisica. C’è qualcosa che non va, con possibilità che la criticità risieda anche nelle strategie.

Nella Reggina che sceglie di guardarsi negli occhi dopo il derby perso con il Cosenza si spera che i momenti di condivisione servano a scovare l’alchimia per uscire da questo momento che si è fatto davvero complicato. E ci si augura che la si possa trovare in fretta. Il ritiro che parte dal giovedì sarà la svolta? Dopo la partita con il Parma si conoscerà la risposta.

 

 

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Gianfranco
Gianfranco
1 anno fa

In primis contro il Parma farei tornare in difesa Gagliolo affiancandolo a Camporese, con Terranova Cionek in panchina a rifiatare. Terzini Pierozzi e Di Chiara. Centrocampo, quello titolare e più affidabile, Hernani Majer Fabbian. In attacco Menez, Strelec e Rivas. E poi nella ripresa bisogna tenere sempre alto il baricentro della squadra, senza commettere gli errori nei cambi come ha fatto Inzaghi a Cittadella e Cosenza, chiudendosi in difesa. Cicerelli, Canotto e Bondo vanno tenuti nella massima considerazione sul loro impiego nella ripresa perché spingono in avanti. Anche Crisetig davanti alla difesa se serve va inserito. E poi per carità, non si riproponga più Liotti come terzino, perché non mi convince affatto. È utile a centrocampo all’occorrenza, quando va fatta melina nel finale, per prendere qualche punizione a ns favore o magari a segnare come faceva un tempo, insomma a supporto del centrocampo. Anche Ricci può tornare utile e poi Galabinov bisogna cominciare a tenerne conto anche di lui, può contribuire alla causa al raggiungimento del secondo posto in classifica

Peppe
Peppe
1 anno fa
Reply to  Gianfranco

Analisi per me perfetta… la penso come te in ogni dettaglio.. se inzaghi riyscisse a capire questo avevamo almeno sicuri 6/7punti in più e lottavano tranquillamente almeno per il secondo posto perché abbiamo le potenzialità per farlo..

Paolo
Paolo
1 anno fa

I motivi sono molteplici .uno dei più importanti essersi indeboliti a gennaio .altro tassello importante :mentre nelle prime 15 20 partite la rosa era senza infortuni e squalifiche dopo si sono verificati molti problemi fisici a gagliolo camporese di chiara Hernani e anche canotto ed altri hanno giocato con problemi fisici .ciò fa la differenza e anche il Cosenza correva più di noi specie ultimo quarto di ora .

Gianpiero
Gianpiero
1 anno fa

Credo sia un problema di condizione fisica…i titolari sono un po’ bolliti e i ricambi non all’altezza…

Salvo
Salvo
1 anno fa

Lo deve svegliare inzaghi,chi non gioca x la maglia fuori

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