
Il francese è indiscutibilmente il leader tecnico della squadra che non può permettersi di perderlo
Su Jeremy Menez, soprattutto nei suoi primi due anni, si è parlato molto. In questa terza stagione, però, il francese ha davvero conquistato tutti regalando giocate che in Serie B sono una rarità. Anche nei momenti di difficoltà continua ad essere la luce in fondo al buio. Lo si vede rincorrere avversari a 36 anni e quando dopo novanta minuti giocati con tanti saluti a chi ipotizzava che il rinnovo non arrivato potesse turbarlo.
Il passaggio con cui manda in porta Rivas nel primo tempo contro il Parma è qualcosa di strordinario che solo l’intelligenza calcistica sopra la norma di Gigi Buffon poteva anestetizzare con un’uscita bassa arrivata dopo una grande lettura.
Se a Cosenza fosse entrato oggi si sarebbe scritta un’altra storia. Con i se e con i ma, però, non si fa il calcio. Di certo la Reggina non può fare a meno di lui. Ragion per cui sarebbero da evitare situazioni come quelle che hanno portato agli ultimi due gialli. Al San Vito Marulla si è fatto ammonire quando si stava riscaldando a bordo campo. Contro il Parma per aver scagliato un pallone subito dopo il duplice fischio arbitrale. La diffida adesso non è più lontana e la squadra, soprattutto in questo momento, non può fare a meno di lui.
