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Reggina: cambiare idee tattiche avrebbe poco senso

Sguardo ormai alla partita di Perugia di sabato

Rispetto alla partita con il Cosenza, quella con il Parma ha la coda di una settimana intera. Giorni in cui c’è più tempo per analizzare e non approfondire ciò che non è andato. In vista della gara di Perugia non è lecito attendersi grandi stravolgimenti sulla base del fatto che la squadra amaranto “gioca”. Nel senso che quando c’è da fare calcio e giocano i suoi interpreti migliori mette in scena un calcio bello da vedere . Dovrebbe magari essere più efficace, ma quello è forse un limite degli interpreti e non un fatto modificabile con scelte tattiche.

Anche perché, semmai, la Reggina ha dimostrato che se c’è una cosa che non sa fare è proprio quella di difendersi bassa. Ragion per cui non è ipotizzabile, ad esempio, pensare di schierare un 5-3-2 più abbottonato per conquistare qualche pareggio in più. La scelta di un centravanti vero o di Menez “falso nueve” cambia qualcosa sul piano delle interpretazioni del 4-3-3, ma non sposta di molto le dinamiche tattiche.

Con il francese al centro dell’attacco forse la squadra riesce ad essere più imprevedibile e a liberare gli inserimenti di Fabbian, ma Strelec all’occorrenza ha dimostrato di poter essere utile con la sua fisicità. E se, in questa fase, sembrano esserci limiti nell’ampiezza della rosa e nella disponibilità di  calciatori che a gara in corso cambiano il ritmo , sembra giusto sottolineare che la squadra ha un’identità e va sfruttata. Ovviamente limando tutti gli errori, le imperfezioni e le interpretazioni sbagliate che stanno causando sconfitte brucianti.

 

 

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