Il Renato Curi non è uno stadio come gli altri per i colori amaranto
Gli anni passati cominciano ad essere tanti, così come i capelli bianchi di chi ha vissuto quella storica giornata a Perugia. Era il 12 giugno 1988 e a Perugia si giocava lo spareggio per andare in Serie B. Era una partita secca che metteva di fronte la Reggina e la Virescit Boccaleone. In Umbria arrivarono circa 25.000 tifosi amaranto che resero lo stadio di un solo colore, benché fosse campo neutro. Una spedizione oceanica di sostenitori originari dello Stretto e che spinsero la squadra di Nevio Scala a riabbracciare la cadetteria dopo 14 anni.
Non fu l’unica volta che il Renato Curi si tinse d’amaranto in maniera prevalente o quasi. Nella stagione 2000-2001 la Reggina arrivò a Perugia in piena lotta per evitare la retrocessione dalla Serie A alla Serie B. Era la penultima giornata di campionato del massimo campionato e gli uomini, all’epoca guidati da Franco Colomba, vennero spinti da quasi 10.000 reggini. Il Perugia, che non aveva nulla da chiedere al campionato, onorò il match e costrinse la Reggina ad un 1-1 che si rivelò decisivo nella mancata salvezza diretta. In campo, tra l’altro, c’era Massimo Taibi, oggi ds.
Dopo aver battutto il Milan all’ultima giornata, gli amaranto giocarono lo spareggio contro l’Hellas Verona e tutti sanno come andò a finire con la retrocessione al fofinish.
